venerdì 31 maggio 2013

Creare è resistere

"Creare è resistere, resistere è creare" scriveva S. Hessel rivolgendosi ai figli di questo tempo.

Il nuovo millennio sembra ormai piegarsi sotto il potere della comunicazione di massa, dell'emozione virtuale, dei miti anti eroici che non fanno altro che avvelenare le menti e sacrificarle al dio Denaro e al dio Conformismo. Con gioiosa fortuna dai meandri più nascosti qualcosa resiste ancora, lotta e si fa spazio: quel qualcosa é l'Arte. Probabilmente se si pensa ad essa associandola unicamente ai grandi miti del passato come Tiziano, Raffaello o Leonardo potrebbe apparirci morta. Ma se spostiamo la lente del nostro osservare comune ci si accorge che ciò che è cambiato è il mezzo attraverso cui si manifesta (soprattutto fra i giovani): alla tela e alla tavolozza vengono preferite la musica e la lettura. Sembrerebbe contraddittorio ma entrambe sono figlie di quel mondo immenso che viene definito Arte costituendo un punto fra i mille del suo grande potere espressivo. A questo proposito sorge spontanea la domanda sul perché riesca a farsi spazio fra i giovani e con maggiore successo solo questa faccia del grande mondo. La risposta la si trova nella loro "praticità", nel loro saper colpire dritto al punto senza che il destinatario abbia precise competenze ma che sia guidato nel modo più spontaneo dal desiderio di lasciarsi stupire. E in tutto questo l'arte fra le più antiche, il teatro, che ruolo occupa? Nonostante la scarsa popolarità dovuta particolarmente da questo processo di massificazione, è forse il figlio più completo che la Grande Madre abbia potuto partorire. Basti pensare a tutto quello che racchiude in sé: musica,parola, movimento, contatto diretto fra interlocutore e destinatario. Al teatro basta poco: scopi comuni, volontà di condivisione, capacità d'ascolto, l'amore per la scoperta. E cos'è tutto questo se non il punto di partenza per una società che può definirsi tale?L'arte non troverà mai una fine perché, come dice un simpatico libraio bitontino, il più grande dono che abbia potuto farci è quello di averci reso umani nel senso più stretto del termine. E allora fin quando ci sarà qualcuno che sentirà la necessità di condividere, di stupire e di lasciarsi stupire ancora, fin quando esisteranno "umani", l'Arte non morirà mai.

Giorgia Ciocia

Poesia di Giulia Abbadessa

Queste parole sono scritte
col sangue mestruale delle partigiane
e con lo sperma dei partigiani
che hanno fottuto il tumore tirannico.
Hanno sputato denti e rabbia
e i loro stomaci si sono svuotati delle farfalle
che ci dormivano.
Hanno partorito dalle loro gole la loro madre:
Libertà, ti vediamo ancora nei campi
correre sui cavalli dalle vene pulsanti.
Il sangue dei giusti macchierà la terra
ma vi germoglieranno mille papaveri rossi.
L’inchiostro scorrerà emoragico
per inneggiare te , mia Libertà,
ma non saranno la parole di un poeta a lusingarti,
ma il ruggito del debole che si fa salvatore
e dalla croce ti tirerà via,
strapperà la corona di spine
con la quale ti hanno cinto le tempie
e noi non attenderemo la tua resurrezione
poiché dalla porte sei immune.
Sei stata cagna randagia grondante parassiti,
sei stata puttana degli angeli rossi,
narcotizzata e violentata.
Ma adesso, noi,
figli di un dio ubriaco
chiediamo asilo al tuo ventre,
torneremo feti e cresceremo nel tuo corpo.
Congiungi le nostre mani in preghiera
e non ci indurre in schiavitù
ma liberaci dal male. Giulia Abbadessa

giovedì 30 maggio 2013

Assemblea aperta su "Razzismo e cittadinanza" giovedì 6 giugno

Il Centro di Aggregazione Giovanile di Bitonto promuove per giovedì 6 giugno un'assemblea pubblica dal titolo "Razzismo e cittadinanza".
La questione del diritto alla cittadinanza per chi è escluso dalla possibilità di avere ogni diritto, l'immigrato, il clandestino "illegale", si è imposta agli altari della discussione pubblica in questo momento di crisi generale e la nomina della Ministra Kyenge ne è l'esempio per eccellenza.
Parallelamente risaltano all'attenzione mediatica anche fenomeni di irrazionale violenza e controviolenza, tra sangue e assalti.
Intellettuali e politici di tutta Europa lanciano appelli per scongiurare l'ondata di razzismo alle porte del malmesso vecchio continente, in un clima di arretramento culturale oltreché economico.

Alla luce di tutto questo l'appuntamento del 6 giugno ha l'intento di far nascere un dibattito vivo, vero, non impostato, superando la modalità conferenziale classica. "Vieni a dire la tua" lo slogan che intende intercettare pareri, opinioni, testimonianze, racconti ti tutti e tutte.

giovedì 23 maggio 2013

Amo la Libertà, Rise Up!

“Amo la libertà della stampa più in considerazione dei mali che previene che per il bene che essa fa” - Alexis de Tocqueville.
Purtroppo la lezione di Tocqueville in Italia è stata recepita male, se non malissimo, visto che nel 2009 il Belpaese veniva declassato nella classifica sulla libertà d’informazione stilata da “Freedom of the Press” a “Paese parzialmente libero”. Da allora ad oggi sono passati quattro anni e a causa dei tagli lineari ai fondi per la stampa operato dal governo dei Tecnici il panorama dell’informazione si è ulteriormente ristretto, la libertà di stampa è un “lusso in tempo di crisi”, il pluralismo (esattamente ciò che voleva difendere il vecchio Tocqueville) è ridotto all’osso, le libertà in generale non stanno affatto bene, i mali non prevenuti sono enormi.
Queste alcune considerazioni che ci spingevano a riempire un vuoto. 
Allora nasce “Rise up”, il blog del centro d’aggregazione giovanile, tentativo dal basso di dare voce alle giovani generazioni di Bitonto – e non solo  attraverso gli strumenti telematici, dal social network al blog.
Liberi e lucidi per guardare al presente e al futuro, con uno sguardo critico verso la nostra cittadina e verso il mondo intero, “rise up” è l’espressione che ci mette in connessione all’intelligenza, all’inquietudine, alle agitazioni, alla passione della nostra generazione con un respiro euromediterraneo. 
Rise up, connettiti col mondo!