venerdì 7 giugno 2013

Qualcosa su "Razzismo e Cittadinanza" - Michele Vacca

Avevamo diverse cose da dire.
Questa è la verità, abbiamo sentito l’urgenza di mettere a dibattito, in modo orizzontale e da prospettive diverse, una tematica attuale quanto spigolosa, la prima presa in esame - a cui seguiranno altre, ed altri incontri.
“Razzismo e Cittadinanza – vieni a dire la tua” ha come motivo e causa la voglia di sperimentare un modo diverso di fare discussione, per oggetto, invece, la tematica più politica e meno politicizzata che l’attualità ci offre. Il rapporto immigrati-razzismo-diritti.
Ed è l’attualità, croce e delizia, che ci ha fornito gli spunti, gli input per la discussione, ed è dall’attualità e dai megafoni dell’attualità, media tradizionali e social network, che ha preso le mosse, nei diversi interventi, il dibattito.
I media, pretesto e occasione, strumento per la discussione. Rapporto complesso in cui facciamo attenzione a non rimanere impigliati, naturalmente, consci delle capacità dispersive e neutralizzanti.
La discussione -tenutasi al Cenacolo di Atrio San Nicola presso il Centro di Aggregazione Giovanile della Città di Bitonto- è partita con il commento da parte di Mattia Quaratino ad alcuni post, tweet, dichiarazioni di politici e "personaggioni" italiani sul tema immigrazione, l’ironia qui lasciava proprio l’amaro in bocca.
Un secondo intervento, il mio, ha mostrato, facendo continuo riferimento ad articoli di giornale, immagini televisive, siti d’informazione, la banalità razzista che l’attenzione mediatica morbosa e martellante ci presenta, dal caso Kabobo al dibattito sul ddl Cittadinanza della Kienge.
Un terzo intervento, Gaetano Santoruvo,  ci ha spiegato in modo semplice e analitico i passaggi contenuti all’interno della sciagurata legge Bossi-Fini, quella che crea il mostro giuridico dell’illegalità degli immigrati clandestini, mostrando -grazie anche ad alcune scene tratte dal film “Terraferma”- la disumanità e la contraddizione dei suoi regolamenti.
Una testimonianza diretta di razzismo delle istituzioni, impreparate e farraginose, è venuta da Ornela Xhemaj che ha raccontato la difficoltà di accedere alla cittadinanza italiana per lei, una ragazza albanese che da ben sedici anni vive a Bitonto, che rivendica i suoi diritti politici  per poter scegliere da chi essere rappresentata. Questo proprio nel momento in cui è massima la tentazione antipolitica nel nostro Paese, insomma noi "italiani" abbiamo molto da imparare proprio sul piano della cittadinanza da chi italiano fa fatica a diventarlo.
Un’altra testimonianza al riguardo, da un punto di vista differente, è stata quella di Federico Cuscito, attivista antirazzista infaticabile del Socrate Occupato, che ha descritto l’odissea che un ragazzo migrante può subire a causa delle contraddittorie e razziste leggi italiane “votate nel 2008 dall'intero arco parlamentare”.
Chiude gli interventi Gino Ancona, che dipinge il fenomeno migrazione come l’ennesimo riflesso dello Spettacolo mondiale in cui siamo immersi – un inedito Gino Situazionista a dire il vero.

Ps. Come annunciato ieri, il dibattito continua anche al di là degli incontri, “Rise up! Connettiti col mondo” nasce apposta. Cerchiamo di fare da cerniera virtuale per una discussione reale.
E di discussione reale c’è bisogno, a Bitonto e non solo, di discussione che coinvolga e che sia sciolta dai vincoli rigidi dei soliti seminari/dibattiti/conferenze.
Noi sperimenteremo ancora, stay tuned!

Michele Vacca


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