mercoledì 5 giugno 2013

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA - Luigi Tatulli


Neanche il tempo fisiologico per indignarsi riguardo gli avvenimenti in Turchia, che subito le forze dell’ordine nostrane (o almeno una sostanziosa parte, non tutti certo), altrettanto indignate per l’eccessiva attenzione riservata ai colleghi di Istanbul, con uno scatto d’orgoglio hanno provato a riprendersi il palcoscenico. Il 2 Giugno è ancora fresco, ma i nostri paladini della giustizia non hanno voluto aspettare oltre per dimostrare che la parata militare con tutti gli onori e triccheballacche se la sono meritata.
Eccome.
Ma cos’è successo? Una centinaia di lavoratori dell’Ast di Terni ha partecipato stamattina allo sciopero di tutti i reparti dell’acciaieria, organizzato dai sindacati. La multinazionale finlandese Outokumpu, proprietaria del sito siderurgico, ha di recente acquistato il gruppo Inoxum dai tedeschi. Dunque, ora l’Ast non rientra più nei piani dei finlandesi ed è stato messo in vendita l’intero sito, per puntare su altri siti tedeschi (ma guarda un po’) meno efficienti e produttivi. Il rischio di chiusura, quindi, per lo stabilimento di Terni è altissimo. Roba già vista, insomma. Ordinaria amministrazione. “E i dipendenti che fine faranno?” si sono lecitamente domandati i nostri. “Cazzi loro”, l’elegante risposta.
Chapeau, gentil multinazionale finlandese Outokumpu.
Ed eccoci quindi allo sciopero di stamattina, organizzato in piena regola. Il tutto sarebbe dovuto durare quattro ore, dalle 9 alle 13, con un corteo PACIFICO (partito dai cancelli dell’Ast) che avrebbe dovuto raggiungere come meta la Prefettura. Intorno alle 10, il corteo era nei pressi della stazione e qualcosa è successo. Probabilmente qualche servitore dello Stato ha riconosciuto in mezzo alla folla i boss mafiosi di tutta Italia ritrovatisi a Terni per una simpatica rimpatriata, probabilmente l’effetto serra che ormai non ci sono più le mezze stagioni, insomma qualche molla è scattata. All’ingresso della stazione, le forze dell’ordine partono alla carica. (Consiglio: immaginatevi il tutto con questa in sottofondo http://www.youtube.com/watch?v=6-8ZlJU-bN8 , rende bene eh?). E ce la mettono tutta, bisogna darne atto! C’è in gioco il destino dell’umanità, l’eterna lotta tra bene e male, si decide tutto qui! E i poliziotti menano, sorridono mentre immaginano i titoli dei giornali “Pericolosissimi black block armati di raggi laser attaccano cuccioli di poliziotti armati solo delle fionde di legno costruite quando erano bambini”. Ed eccoli, caricano ad occhi chiusi, senza guardare in faccia a niente e nessuno.
Pessima scelta.
Confermando la loro fama di premi Nobel, ma tu guarda chi vanno a colpire…
IL SINDACO!
Ma non un sindaco appartenente a qualche partitino che a livello nazionale è all’ 1.5%, no signori…..è schieramento PD! Per mano della polizia il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, “ha riportato una ferita lacero contusa, con perdita ematica” (ricostruzione fornita dal Comune).



Vi è sembrato strano, leggendo su Repubblica.it l’indignazione da parte dei giornalisti per il gesto delle forze dell’ordine eh? No,no..i paladini della libera informazione (prrrr!) non vi hanno fatto lo scherzone. Stavolta c’è di mezzo un sindaco (dimenticavo, ci sono anche operai feriti, ma chissene). Stavolta niente black-block, niente anarco-insurrezionalisti a cui dare la colpa. Il giochino stavolta non si è potuto fare.
Tiè!

Comunque, precisiamo che il sindaco non è in condizioni gravi ed è già pronto a far chiarezza sulla situazione. Complimenti sinceri a Leopoldo Di Girolamo, un sindaco che sfila in prima linea a difesa dei lavoratori è cosa rara qui in Italia. Tanto di cappello, davvero. E insieme al sindaco c’erano assessori e consiglieri. Metà giunta comunale per strada a rischiare di prenderle seriamente, al fianco dei lavoratori. Forse non è vero che sono tutti uguali, che dite? Le istituzioni repubblicane e democratiche a volte sanno difendere il territorio, i cittadini, i lavoratori. Mi auguro che l’episodio di Terni sia simbolo ed esempio. Quale risposta migliore alla cancerogena moda dell’antipolitica?
Che dire, in Turchia c’è un improvviso risveglio…in Italia si dorme ancora. Ma ogni tanto succede qualcosa, nonostante si cerchi di oscurare o di distorcere l’informazione. Penso a questa vicenda, ma anche agli scontri davanti all’Ikea a Piacenza (Novembre 2012), penso ai pestaggi selvaggi a Palermo, ai danni dei lavoratori della Trinacria (Aprile 2013), penso alle botte ai lavoratori Sea in sciopero a Malpensa (Aprile 2013), penso a tante altre realtà. Il problema è che qui in Italia non abbiamo organizzazione e non abbiamo costanza. La fiamma si spegne sul nascere. “E’ intelligente, ma non si applica” direbbero i miei professori. Immagino l’Italia come un bambinone che dorme…dorme…dorme…poi ogni tanto succedono questi episodi. E’ come se il bambinone sta dormendo, ma all’improvviso una zanzara va a stuzzicarlo, disturbandogli il sonno. E il nostro bambinone che fa? Non è che apre gli occhi e spiaccica quel parassita…semplicemente si volta dall’altro lato e continua a dormire (male pure). Oppure, avete presente quando è notte fonda e vi viene lo stimolo di andare in bagno e bestemmiate l’intero albero genealogico dell’umanità? Avete presente vero, quando meditate se sia meglio alzarsi e levarsi il fastidio o restare a dormire perché il sonno vi impedisce di fare un semplice avanti e indietro dal bagno?
Ci siete?
Bene, l’ Italia è quello che decide di non alzarsi e rischiare di innaffiare il letto. Non costerebbe nulla alzare le chiappe per arrivare in bagno. Eppure resta a dormire. E se glielo fai notare che si sta comportando da idiota, che le lenzuola sono nuove e poi chi le lava, se ti permetti di fare questi piccolo accorgimenti di BUON SENSO…si offende pure e si incazza (in questo le energie non mancano mai).
Sveglia Italia, pisciare è piacevole, non costa nulla…e soprattutto è naturale!

Luigi Tatulli



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